Cosa augurare in un paese i cui dati sulla violenza di genere sono tristemente alti, almeno per un paese civile?
Io vi auguro di realizzarvi, di saper affrontare gli ostacoli che vi troverete davanti.
Vi auguro di trovare delle alleate, di incontrare meno donne che si autodefiniscono “maschiliste” possibile, di ricordarvi che sono vittime di una determinata cultura, di combattere le vostre battaglie anche per loro, affinché possano vedere che non c’è alcuna rivalità di cui spesso veniamo accusate e di cui spesso ci autoaccusiamo, affinché possano vedere tutta la solidarietà di cui siamo capaci.
Vi auguro che non vi accada nulla di male in quanto donne, di non essere considerate oggetti e che non vi venga imposto, direttamente o indirettamente, nulla che davvero non vogliate.
Vi auguro di ricordare a voi stesse e al prossimo che il “femminismo” non è il contrario del “maschilismo”, non è l’affermazione della superiorità della donna, ma la richiesta in quanto esserei umani di avere diritti e doveri pari a quelli degli uomini.
Vi auguro che sia un giorno di festa per i diritti che abbiamo ottenuto e di riflessione per quelli che, nella realtà dei fatti, ancora non abbiamo.


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