Vi parlo dell’ennesima sfida posta sul mio cammino, l’ennesimo prova, ma forse dovrei parlare di ennesima sfiga.
Il destino ha deciso che tre anni passati praticamente a letto, quand’ero poco più che adolescente, non erano sufficienti.
Che soffrire di mal di testa fin da quando ero bambina, vedere distrutta la mia famiglia per delle cavolate e fare tre lavori alla volta per aiutare i miei genitori alle prese con una crisi economica devastante fino a pochi anni fa, dev’essere stato una sorta di preparazione evidentemente.
Perdere mio nonno che mi ha cresciuta e che non vedevo da sei anni proprio per quelle cavolate, vedere mia nonna dimenticarsi la sua vita e parte della mia per colpa dell’Alzheimer e perdere mia zia che mi aiutato tanto per permettermi di laurearmi, non doveva ancora essere abbastanza.
Ora il mio amato gatto Jim, che è stato adottato proprio mentre stavo male per farmi compagnia e aiutarmi, ha un tumore che lo porterà a subire un’operazione di amputazione della zampa e l’esportazione della milza.
Essendo già in circolo, questa operazione migliorerà la sua qualità di vita e anche se non oso sperare tanto, forse anche la sua prognosi.
Questo tumore purtroppo è raro e imprevedibile.
Io ho pure perso il lavoro.
L’unica cosa che mi rimane è questo blog e sì, sono disperata, non faccio fatica ad ammetterlo.
Ci sono storie più tragiche della mia, ma come ho sempre detto a tutti quelli che si facevano una colpa del loro dolore “se a uno tagliano un braccio e a un altro la mano, non è che quello a cui hanno tagliato la mano non soffre”, quindi ora mi tocca ripeterlo a me stessa quando chiedo aiuto.
Perché io ho chiesto aiuto, Ho ingoiato l’orgoglio e l’ho chiesto. Perché Jim è una parte di me e, a voler essere sinceri, è una delle parti migliori di me.
Quindi nonostante le lacrime e il dolore, nonostante la depressione che mi logora dentro, io devo cambiare prospettiva.
La mia salute, che mi ha dato tanti problemi, è anche quella che mi ha fatto diventare più forte.
La frattura con la mia famiglia, che tanto mi ha fatto soffrire, mi ha dato la possibilità di trovare la forza di perdonare.
Aiutare la mia famiglia mi ha resa fiera di me, mi ha reso consapevole di quanto riesco a superare i miei limiti, mi ha fatto rendere felici le persone che amo.
Ho avuto nonostante tutto la possibilità di rivedere mio nonno prima che morisse, di cantare con mia nonna prima che si perdesse, di salutare mia zia e di laurearmi anche per lei nonostante il dolore.
Ora vengo chiamata a essere forte per una creatura che mi ha dato tantissimo e che merita tutti i miei sforzi per rendere la sua vita degna di essere vissuta.
Ringrazio chi mi sta aiutando nella raccolta dei fondi da destinare all’operazione, a chi lo farà, vi ringrazio soprattutto perché so quanto il momento sia difficile per tutti
Nel caso qualcuno stesse leggendo e voglia contribuire vi lascio il link pay pal:
paypal.me/samantapresicci
A chiunque vorrebbe, ma non può, va tutta la mia comprensione e comunque la mia gratitudine anche solo per il pensiero. Potete però fare una cosa, potete condividere il più possibile gli articoli di questo blog, così che possa diventare una sorta di lavoro, in modo che io possa coprire parte delle spese. Potete sostenermi seguendomi sulla mia pagina Facebook e condividendo i contenuti da lì (https://www.facebook.com/candysamworld) o seguendomi su Instagram (https://www.instagram.com/candy_sam).
La cosa che però ci tengo di più a fare è esprimere ancora una volta la mia gratitudine a chiunque, vicino o lontano, mi abbia aiutato in ogni modo, aiutandomi, mostrandomi affetto, incoraggiandomi, ascoltandomi, sentendomi piangere: è grazie a voi che da passo una prospettiva disperata al riuscire a scorgere una prospettiva di speranza.


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