Che il nuovo ceppo di coronavirus arrivato dalla Cina sia pericoloso è certo, ma non è del suo dilagare che dovremmo preoccuparci.
Infatti l’Italia ha già avviato le necessarie misure di sicurezza, infatti per ora le uniche due persone ad avere contratto il coronavirus sono due turisti cinesi, rapidamente isolati e sono tuttora in ospedale. Tutte le persone che sono state a contatto con loro, sono state subito sottoposte a controlli, sia il personale che i turisti dell’albergo e niente fa presagire il peggio.
Quindi il totale delle vittime del coronavirus in Italia per ora è 0.
Questo purtroppo non si può dire per le vittime del razzismo che invece, mascherato da preoccupazione per il proprio benessere, ha scatenato una serie di eventi aberranti ai danni di persone asiatiche, o di origine asiatica, che a volte non hanno mai visto la Cina o non la vedono da anni e a volte non sono neanche cinesi!
Così si legge di una ragazza fatta scendere apposta da un autobus a suo di spinte dai passeggeri in Piemonte. O degli atti di vandalismo di Forza Nuova alle attività cinesi a Brescia, attaccando volantini che esortano a “comprare italiano” per la nostra sicurezza, non considerando che non c’è nessuna emergenza in tal senso, creando allarmismi inutili e dannosi. Basti pensare che molti ristoratori cinesi stanno registrando un brusco calo della clientela proprio sull’onda di questo tipo di disinformazione.
Dei turisti sono stati insultati a Firenze e accusati di essere praticamente degli untori.
Una docente universitaria è stata schernita su un treno da due passeggere che si sono sorprese quando lei ha replicato perchè convinte di non essere comprese.
A un ragazzino viene augurato di morire di coronavirus da un avversario sul campo da calcio.
A Roma, vicino alla fontana di Trevi, un bar espone un cartello che vieta l’ingresso a persone provenienti dalla Cina e per essere sicuri che venga ben interpretato, il cartello viene scritto sia in cinese che in inglese. Ovviamente rabbrividisco pensando a cartelli del genere, mi ricordano quelli nazisti e fascisti che vietavano l’ingresso agli ebrei, non credo di essere l’unica ad averci pensato e a provare un senso di nausea.
Quindi mettendo a confronto coronavirus e razzismo e sottolineando la pericololosità di entrambi, mi rendo conto che il primo non ha causato ancora una vittima in Italia, il secondo ben più di una.
Non serve essere dei geni in matematica e in logica per capire che il primo è stato biecamente usato come scusa per mettere a nudo il secondo.
Lascio comunque a voi le conclusioni.
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