Anne Frank

Annelies Marie Frank nacque nel 1929 a Francoforte, in Germania da una famiglia ebrea. Con la sua famiglia, composta dal padre Otto, dalla madre Edith e dalla sorella Margot, fu costretta a emigrare in Olanda a causa dell’antisemitismo dilagante nella patria d’origine, tra il 1933 e il 1934. Anne ebbe Leggi tutto…

La monaca di Monza

La figura di Suor Gertrude è una delle più contraddittorie tra quelle che Alessandro Manzoni descrive nel romanzo “I Promessi  Sposi”. Il personaggio è ispirato a Marianna de Leyva, una donna realmente esistita, figlia del conte Martino di Monza, che prese i voti per volere di suo padre con il nome di Suor Virginia Leggi tutto…

Marie Curie

  Maria Sklodowska, poi nota come Marie Curie, nacque il 7 novembre 1867 a Varsavia da una famiglia cattolica molto numerosa. All’epoca, la Polonia era spartita tra Austria, Prussia e Russia zarista e la capitale faceva parte dell’Impero Russo. Entrambi i genitori di Maria, ferventi patrioti polacchi, erano insegnanti: il Leggi tutto…

Ada Lovelace, la madre dell’informatica

  Oggi voglio parlarvi di quella che potremmo definire la madre dei computer, anche se  nella sua epoca non esisteva ancora la tecnologia per trasformare la sua teoria in realtà. Augusta Ada Byron, che sarà poi nota come Ada Lovelace, nacque a Londra il 10 dicembre 1815, figlia del poeta Lord Byron e della matematica Anne Isabella Milbanque. Le fu dato il nome della sorellastra di Byron,  Augusta Leigh, ma  tutti la chiamavano Ada. I genitori si separarono quando Ada aveva solo un mese e nonostante la legge inglese desse al padre la custodia dei  figli in caso di separazione, Lord Byron non rivendicò il suo diritto e non strinse con lei alcun rapporto fino alla sua  morte nel 1824, quando lei aveva solo nove anni. Ada fu fragile dal punto di vista della salute: a otto anni soffriva di cefalee, che le provocavano problemi alla vista e  nel 1829, a causa del morbillo, rimase paralizzata e costretta a letto per quasi un anno. Da donna determinata quale  era nel 1831 torno a camminare per mezzo di grucce e nonostante le malattie andò avanti nel suo percorso di studi.  Per volere della madre, che non voleva che la figlia prendesse la strada del padre, fu istruita in matematica e scienze. Ebbe come tutore il celebre matematico Augustus de Morgan, che si occupo di introdurre Ada a studi avanzati di algebra, logica e analisi, fatto non comune per una donna della sua epoca. Oltre all’interesse per la matematica, Ada era dedita alla musica, in particolare le piaceva suonare l’arpa. A 17 anni, nel 1933 fece il suo ingresso in società e conobbe Charles Babbage, un matematico che all’epoca stava  lavorando alla sua “macchina differenziale”,  un marchingegno in grado di fare  calcoli automaticamente, per quei  tempi un fatto assolutamente straordinario. Ada si interessò molto a questo progetto e ne nacque una collaborazione, infatti iniziò a studiare i metodi di calcolo realizzabili con la macchina differenziale. Babbage fu talmente colpito da  lei che la soprannominò l’Incantatrice dei numeri. Nel 1835 Ada si sposò con William King, conte di Lovelace, e in seguito ebbe tre bambini, ma questo non le impedì di continuare il suo progetto. Dal prototipo del 1933, la macchina diventò sempre più complessa, tanto che ci sarebbe voluto un motore a vapore  per realizzarlo. Infatti dopo la macchina differenziale, che poteva fare solo addizioni e sottrazioni, Ada e Babbage si  erano spinti oltre con la macchina analitica, ovvero un calcolatore che permetteva di fare somme, sottrazioni,  moltiplicazioni, divisioni, comparazioni e radici quadrate. Purtroppo essendo un progetto troppo dispendioso, il  governo britannico smise di finanziarlo nel 1842. Babbage cercò i fondi altrove e più precisamente in Italia, dove  Luigi Federico Menabrea, futuro Primo Ministro del regno d’Italia, promise  di pubblicare un documento con una  descrizione del progetto. Il documento venne pubblicato in francese con il titolo di Notions sur la machine analytique de Charles Babbage e  su una rivista svizzera, la Bibliothèque Universelle de Genève. Ada che è convinta che il testo andrebbe pubblicato anche in inglese, viene invitata da Menabrea a tradurlo e a  introdurre anche alcune note personali. Mentre traduceva l’articolo Ada si accorse che la macchina analitica poteva fare molto più di quello per cui era stata  inizialmente progettata, ovvero poteva manipolare numeri che rappresentano simboli, che a loro volta potevano   essere lettere dell’alfabeto, note musicali, informazioni… la macchina analitica si trasformò quindi in un computatore, che poteva manipolare dei simboli secondo delle regole e quindi in una macchina che poteva essere  programmata. Il documento originale pubblicato da Menabrea di circa 8.000 parole, diventò un testo di più di 20.000 con le    annotazioni di Ada e viene pubblicato nel 1943 sulla rivista britannica Taylor’s Scientific Memoirs, firmato dalle sole  iniziali AAL. Questo articolo comprendeva un algoritmo per il calcolo dei numeri di Bernouilli, quell’algoritmo oggi  viene riconosciuto come il primo programma informatico della storia. Ada Lovelace, venne colpita da cancro uterino, che venne aggravato dai salassi a cui era stata sottoposta dai medici.  La sua malattia durò alcuni mesi e morì il 27 novembre 1852, a 36 anni e venne seppellita accanto al padre ella chiesa di santa Maria Maddalena ad Hucknall, nel Nottinghamshire, dietro sua richiesta. Alcuni biografi dubitano dell’originalità dei contributi di Ada al progetto di Babbage, ma è indiscutibile che fu una  delle poche persone a capire pienamente le sue idee e tra l’altro fu lei a consigliare l’utilizzo delle schede perforate del Telaio di Jaquart nella macchina di Babbage, benché purtroppo tale macchina non sia mai stata costruita. Nel 1979 il Dipartimento della Difesa americano ha creato “Ada”, sistema che permette di unificare i diversi linguaggi di programmazione. Dal 2009 viene introdotta la giornata internazionale“Ada Lovelace Day” che non ha una data fissa, per celebrare il  talento di questa straordinaria donna e i risultati ottenuti da tutte le donne in campo tecnologico.

1
0
1
0
0
0