La mia prigione non ha sbarre, ne catene, per lo meno non ne ha di visibili.
La mia prigione è un peso enorme al centro del petto, ma è anche il vuoto nello stesso posto e forse è per questo che non si vede.
La mia prigione è l’avere le ali e non poterle usare perchè sono sempre stanche.
La mia prigione è sentire la mancanza di qualcuno che non sente la mia, che non ha più un pensiero per me, o che non sente la mia mancanza perchè non può sentirla, perchè non è più su questa terra.
La mia prigione è sentire lamenti più forti dei miei e non riuscire a fare niente per aiutare.
La mia prigione è sapere che c’è chi sta peggio e sentirmi in colpa perchè non riesco a stare meglio.
La mia prigione è sperare in un messaggio che non arriva e permettere che il suo arrivo o la sua mancanza influenzi il mio umore.
La mia prigione è aver paura di dire ad alta voce che non voglio più vivere, per paura di perdere la stima, l’interesse, l’affetto di chi mi sta intorno.
La mia prigione è sapere che appartengo solo a me stessa, ma non riuscire a non farmi influenzare da quello che vogliono gli altri, fino ad arrivare a non sapere più chi sono e cosa voglio io.

Categorie: Pensieri

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