Virginia Tonelli nacque il 13 novembre del 1903 a Castelnovo del Friuli, in una famiglia molto povera. Il padre, Antonio Tonelli, un muratore, morì di tifo quando Virginia aveva solo 7 anni, lasciando oltre a lei, la moglie Matilde Bortolussi e altri sei figli.
A 13 anni Virginia venne impiegata come apprendista sarta, poi come infermiera nell’ospedale infantile il Venezia.
Nel 1930 aderì al clandestino Partito comunista e nel 1933 emigrò a Tolone, in Francia, dove lavorò come donna di servizio e dove conobbe Pietro Zampollo, anche lui comunista, che presto andò a combattere in Spagna per sostenere la Repubblica. Ferito, fu rispedito in Italia e arrestato.
A Tolone, intanto, Virginia non aveva abbandonato il suo spirito rivoluzionario e ospitò diversi compagni di passaggio.
Nel 1943, con il fascismo in crisi, tornò in Italia, dove il partito aveva un compito per lei, ovvero farle svolgere azioni di propaganda e di protesta, per le quali fu arrestata, ma fu presto liberata con la caduta del regime fascista.
Purtroppo con la costituzione della repubblica di Salò e l’occupazione tedesca, Virginia dovette presto rientrare in clandestinità nella Resistenza, con il nome di battaglia di Luisa. Si impegno a diffondere materiale di propaganda e a riuscì a organizzare manifestazioni antifasciste di donne in Friuli. Organizzò riunioni clandestine, raccolse fondi e tutto ciò che poteva sostenere le formazioni partigiane. Andò spesso a Milano, così da mantenere i contatti con il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia.
All’alba del 19 settembre 1944, mentre trasportava documenti da Udine a Trieste, fu arrestata dai fascisti con la compagna Wilma Tominez Padovan, che l’aveva ospitata per la notte.
Rinchiusa in carcere, Virginia fu seviziata e torturata atrocemente per una decina di giorni, ma i fascisti non ottennero da lei alcuna informazione. Esasperati, la portarono il 29 settembre alla Risiera di San Sabba, il tristemente famoso campo di concentramento italiano, dove Virginia venne arsa viva. I suoi resti non furono mai trovati.
Il 25 gennaio 1971 le venne conferita la medaglia d’oro al valor militare.
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