Leggo spesso di cosa vorrebbe fare la gente quando l’emergenza del coronavirus sarà passata e tutti potranno di nuovo uscire di casa liberamente.
L’economia sicuramente mi preoccupa un po’, come mi preoccupa l’impatto che questa reclusione forzata e la paura di ammalarsi o di vedere ammalarsi un proprio caro avranno sulla psiche di ognuno di noi.
Mi preoccupa il fatto che le violenze domestiche non finiscono con un decreto, continuano, spesso si intensificano.
Mi preoccupa il fatto che molti non avranno potuto dare l’ultmo saluto ai loro cari e questo è indiscutibilmente un trauma.
Quando anche questa sarà passata, oltre a tirare un enorme sospiro di sollievo, io spero soltanto di ricordare.
Spero di ricordare chi c’è stato, con un messaggio, una chiamata o anche solo una frase divertente trovata su Facebook.
Spero di ricordare chi non lo ha mai fatto e spero di prendere la decisione giusta.
Spero di ricordare chi lo ha fatto nonostante avesse difficoltà e chi non lo ha fatto anche se ne avrebbe avuto il tempo, chi non si è interessato, chi ha semplicemente pensato a se stesso.
Spero di ricordare che per mandare un messaggio basta davvero poco e di non farmi abbindolare da scuse.
Spero di ricordare come si fa perdonare senza poi farsi prendere in giro.
Spero di ricordare chi si è fatto vivo solo quando ha visto una mia foto accattivante.
Spero di ricordare chi non ha minimamente tenuto in considerazione gli effetti che un’emergenza sanitaria come questa può avere su una depressa.
Spero di ricordare quel messaggio, quel gesto, quel supporto che non è mai arrivato.
Perché è vero che non mi è così facile parlare di me e di quello che mi fa male, che cerco sempre di sorridere e di capire, ma c’è stata gente che lo sapeva e comunque non ha nemmeno provato a starmi vicino lo stesso. Spero di ricordare che non c’erano mentre piangevo e mentre aggiungevo un altro motivo alla mia diffidenza.
Spero che mi sarò ricordata anche io di tutti quelli che se lo meritano, perchè questo tempo può essere utile per prendere più coscienza di sè, spero quindi che saprò chiedere perdono se per qualcuno non ci sono stata come avrei doluto.
Io non uso la depressione per essere compatita e quindi non voglio usarla come scusa se sbaglio.
Spero di ricodare che c’è sempre tempo per migliorarsi e per farlo bisogna guardarsi dentro e non cercare attenuanti esterne.
Spero di ricordare chi sono e chi voglio diventare.


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