Non è un buon periodo per me, ma come nel 2009, non lo è per molti altri.
La crisi economica si sta facendo sentire, lavoro il più possibile a chiamata, sperando che che la situazione non peggiori.
Guadagno poco e quel poco mi basta, ma non basta per le persone che vorrei aiutare, inclusa la mia famiglia che ora è lontana.
Nel mio lavoro di barista di recente sono stata molestata, umiliata, minacciata e aggredita.
Vorrei dire che può capitare a tutti, ma ai colleghi uomini non capita, sicché mi sono dovuta ancora una volta rendere conto di quanto il patriarcato sia ben radicato in questo paese.
Sono stata tentata di mollare, come tante altra volte, ma come tante altre volte mi sono detta che non posso. Non posso lasciare solo perché qualcuno ha deciso che non merito rispetto, non per il sessismo e la maleducazione delle persone, non sarebbe degno delle lotte che sono fiera di portare avanti.
Ho lottato contro il dolore fisico, dicevano che non mi sarei mai riuscita a diplomare: mi sono laureata.
Ho lottato contro un’azienda di call center che aveva sfruttato fino all’ultimo la mia disperazione per portare uno stipendio a casa per aiutare la mia famiglia fino a ridurmi a non alzarmi dal divano per due settimane, mi sono accordata semplicemente perché non avevo soldi per pagare un avvocato decente, ma l’accordo sancisce il fatto che avessi ragione e che fossero loro la causa del mio burnout.
Ho lottato per poter fare quello che volevo della mia vita, andando contro a quella stessa famiglia che amavo e aiutavo e che amo e voglio aiutare ancora, esibendomi nel burlesque.
Ho lottato per rendere mia zia fiera di me, per dimostrarle la mia gratitudine, per farle vedere quanto fosse importante.
Ho lottato e lotto contro la grave depressione che mi porto dietro da quando se n’è andata, ho lottato e lotto contro il desiderio di farla finita perché sono stanca e anche se so che le persone preferiscono non sapere i questo aspetto della malattia, io lo scrivo lo stesso per far sapere a chi ne soffre che non è solo e che non si deve vergognare.
Ho lottato e lotto per le cause in cui credo, contro le discriminazioni e le ingiustizie, contro la violenza di genere e chi la banalizza.
Ho lottato e lotto per fare quello che mi piace, ovvero scrivere e condividere le mie passioni su questo blog, anche se serve tempo e dedizione.
Mi rendo conto che, però, non posso fare tutto da sola, quindi per una volta metto da parte l’orgoglio e ti chiedo aiuto, sì, proprio a te che stai leggendo.
Se trovi interessanti i miei contenuti, ti chiedo di condividerli, affinché possano raggiungere altre persone.
Purtroppo il blog ha un costo sia in termini di tempo che di materiali, al momento nonostante le credenziali, trovare un lavoro stabile è molto difficile.
In ogni caso, grazie per il tempo che mi hai dedicato, spero di poter continuare a lungo con contenuti di qualità sempre maggiore.


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