Proprio ieri mi son sentita accusare nuovamente di “essere sempre la solita”. Nella fattispecie mi son limitata a far notare semplicemente che non è carino cercarmi solo quando fa comodo, ma evidentemente la persona in questione pensava non avessi tale diritto.
Ora, non per sembrare poco modesta, ma io non ci vedo tutto sto gran male ad essere sempre la solita per certi aspetti.
Non capisco proprio perché dovrei cambiare per far piacere a qualcun altro.
Ovvio che nella vita si può sempre migliorare, questo cerco di farlo nel mio piccolo tutti i giorni, ma mi viene da sorridere pensando a questa “accusa”.
Lo ammetto, sono sempre la solita, cerco di sdrammatizzare anche quando piango a dirotto. Non mi riesce piangere davanti agli altri facilmente, per questo si ringrazino i bulli che mi hanno accompagnata per buona parte dell’infanzia e preadolescenza e per tutti quelli che non hanno mai fatto niente, additandomi come quella troppo sensibile. Chissà se a loro viene mai detto che sono sempre i soliti str… ops, cattivoni!
Ho diverse passioni e non me ne lascio portar via facilmente nemmeno una, nonostante mi dicano che dovrei lasciar perdere, io mi impunto col mio bel blog e ve le faccio conoscere.
Cerco di non far pesare su nessuno la mia ansia e la mia depressione, non sempre ci riesco, ma la maggior parte della gente si mostra fortemente sorpresa quando dico che son in cura perché depressa.
Mostro una tenacia non comune a perseguire i miei obiettivi, nonostante i lutti e le evidenti difficoltà, io vado avanti.
Non butto tutto all’aria se c’è qualcosa che non va, non faccio neanche finta di niente, se ne vale la pena mi impunto e cerco una soluzione.
Riesco a nascondere la mia insicurezza, ma cerco di mostrarla se qualcuno ha bisogno, perché a volte si è più d’aiuto da vulnerabili che da supereroi.
Ho un profondo senso della giustizia, soprattutto quella sociale, non riesco a tacere di fronte a una prepotenza.
Mi piace parlare, ma a volte ho bisogno di totale silenzio e un buon libro, per curarmi da tutto ciò che vedo e che mi fa male.
Mi piace farmi fotografare da chi mi sa cogliere e, visto che in pochi lo sanno fare, allora spesso faccio da me.
Sono una perfezionista, sono capacissima di fare e rifare una cosa un’infinità di volte, finché non ottengo qualcosa di più che accettabile.
Do a Cesare quel che è di Cesare, anche se Cesare mi sta antipatico, ciò che è suo è suo.
Cerco di non lasciare mai indietro nessuno e questa è una cosa di cui vado effettivamente fiera.
Ho iniziato a leggere libri a dieci anni e continuo a divorarli sempre più in fretta, non so più dove metterli, ma continuo a comprarli e a farmeli durare pochi giorni.
Se ho bisogno di staccare, cerco di non rompere a nessuno, mi fiondo davanti a un videogioco.
Cerco sempre di vedere il buono nelle persone, anche quando è nascosto, o quando pensano di averlo nascosto, che è anche più complicato, perché è appena sotto la superficie e rischio di rovinare il tutto, mi armo di pala o di lima e via.
In effetti sì sono sempre la solita, queste cose non cambiano o addirittura aumentano/migliorano negli anni.
Una cosa in cui purtroppo non si migliora mai abbastanza e non farsi fare del male dagli altri, ma ci si impara a difendere abbastanza bene con l’esperienza, quindi io mi farei due conti prima di accusare qualcuno di essere sempre il solito: magari vi meritate che lo sia, o magari a lei o a lui piace.


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