Non racconto mai a nessuno come faccio a scegliere i libri, ho sempre paura di essere presa per matta, ma voglio provare a spiegarvelo comunque.
Parto dal fatto che non ho mai avuto tanti soldi, quindi quado li compro cerco di fare la scelta migliore possibile, finora non mi son mai dovuta pentire.
Quando entro in libreria, cerco di respirarne l’odore, cominciando a girare tra gli scaffali.
Lo so che con la mascherina è complicato, ma fortunatamente non c’è sempre stata, spero vivamente che prima o poi sarà solo un vago ricordo.
Guardo le copertine e leggo i titoli, passo la mano sui libri, alcuni li sfioro, altri li evito, sono alla ricerca di una magia.
Ogni tanto sento la vibrazione, mi fermo e prendo il libro che me l’ ha fatta sentire, cerco la trama e cerco di capire se fa al caso mio in quel momento della mia vita. Rimango fermamente convinta che non tutti i libri sono per tutti i momenti, cerco solo quello che va bene in quel determinato momento.
A ogni vibrazione, prendo e sfoglio il relativo libro, lo annuso e accarezzo la grana delle pagine.
A volte ci vuole un po’, a volte arriva quando perdo la speranza: il brivido.
È un brivido che cerco, nei libri, nella vita.
Sento il brivido quando lo trovo, quando leggo la trama, quando lo annuso. So che finalmente l’ho trovato.
Lo prendo felice come una bimba con un sacchetto di caramelle, sono quella bimba, lo divorerò come quella bimna divorerebbe quei dolciumi.
A volte lo inizio a divorare subito, altre lo metto da parte, pregustando il momento in cui poserò gli occhi sopra a quel tesoro inestimabile fatto di parole.
Ogni libro ha il suo momento, non solo nella vita, anche nella giornata.
Alcuni si leggono in una vasca piena di schiuma, altri si leggono mentre si aspetta, altri ancora accoccolati in una coperta al calduccio durante le serare più fredde.
Tutti i libri ti danno qualcosa, ti lasciano qualcosa, tirano fuori qualcosa che probabilmente avevi già.
Alcuni tirano fuori emozioni sopite, paure che avevi messo a tacere, domande a cui hai urgenza di rispondere.
È li che capisco che quel brivido non era un caso, che non me lo sono immaginato, che è lui che mi ha trovato e non io che l’ ho cercato.
Ed è lì, in quel momento, che torna nuovamente il brivido
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