Non sappiamo molto della vita di Lavinia prima della sua carriera criminale, né dove sia nata, né il suo cognome prima di essere sposata. Sappiamo che nacque intorno al 1793 e che con il marito, John Fisher, visse quai tutta la vita a Charleston in South Carolina.

La storia di Lavinia è di quelle che si posano sul confine tra la leggenda e la realtà: alcuni storici hanno sollevato dubbi persino sul fatto che avesse effettivamente ucciso, anche se è piuttosto sicuro che avesse fatto parte di una banda di criminali che operavano nella zona dove risiedeva.

La leggenda tuttavia vuole che sia la prima serial killer donna degli Stati Uniti d’America.

I Fisher gestivano la Six Miles Wayfarer House, una locanda a 6 miglia a nord di Charleston, tappa di numerosi commercianti che cercavano un posto dove riposare.

In alcune versioni, Lavinia chiaccherava col malcapitato di turno per capire se aveva con sé del denaro, poi lo mandava in camera con una tazza di tè avvelenato. In altre era il marito a finire il lavoro, accoltellando la vittima, narcotizzata attraverso il tè. In altre ancora, Lavinia tirava direttamente una corda che faceva precipitare la vittima in una fossa, dopo averla narcotizzata sempre con del tè.

Lavinia attirava le vittime col suo fascino: si dice che fosse molto bella, con occhi azzurri e capelli corvini.

I cittadini di Charleston, preoccupati per le conseguenze della sparizione di numerosi uomini sul commercio della città, costituirono un gruppo di vigilanti si misero a indagare e scoprirono la correlazione tra le sparizioni e la locanda. Lasciarono un ragazzo, David Ross, a guardia della locanda e ritornarono Charleston per denunciare i Fisher.

David venne catturato dalla banda e vedendo una donna, chiese aiuto, ma Lavinia tentò di soffocarlo e gli fracassò il cranio contro una finestra. Il giovane, non si sa come, riuscì a fuggire e a chiamare aiuto.

Poco dopo, un viaggiatore di nome John Peeples, chiese di alloggiare nella locanda. Lavinia rispose che non avevano camere disponibili, ma lo invitò a bere un tè e Peeples, che non amava la bevanda, accettò comunque per cortesia, buttando via il tè alla prima occasione utile. Chiaccherando con Lavinia, venne a sapere che effettivamente c’era una stanza disponibile, ma l’interrogatorio della donna lo aveva reso sospettoso. Preoccupato di essere derubato, Peeples si mise a dormire su una sedia, nella notte fu svegliato da un rumore, scopri il meccanismo del letto e la fossa sottostante, quindi scappò impaurito, allertando le autorità

Lo sceriffo chiamato a indagare alla locanda e si dice che trovò resti umani nel seminterrato e intorno alla locanda, oltre a svariati passaggi segreti tra le stanze, agli oggetti personali di molti viaggiatori scomparsi e a una soffitta a cui si accedeva grazie a una porta segreta.

Tutto ciò porto all’arresto di Lavinia e John Fisher e di altri due membri della banda.

John fece di tutto per proteggere sua moglie: si arrese subito, per paura che lei potesse essere colpita da colpi di arma da fuoco e fece il nome di altri componenti della banda.

Provare il loro coinvolgimento negli omicidi non fu facile e i Fischer rimasero in galera per circa un anno. Si dichiararono innocenti, ma restarono in carcere fino al processo, in cui vennero dichiarati colpevoli di rapina, un reato capitale allora, e condannati alla pena di morte.

A maggio fu accolto l’appello e il giudice sospese la pena fino a gennaio, periodo durante il quale i coniugi cercarono di evadere. Purtroppo per loro, la corda fabbricata con le lenzuola della pigione si spezzò prima che Lavinia potesse fuggire e il marito, che non poteva sopportare di essere separato da lei, si fece arrestare di nuovo.

Prima dell’esecuzione John accettò i consigli del reverendo Richard Furman e scrisse una lettera nella quale si dichiarava innocente, che venne letta a voce alta dallo stesso reverendo. Quando però chiese perdono, il gesto venne interpretato come segno di colpevolezza, quindi non ottenne la grazia.

Lavinia dal canto suo, pensava che la grazia le sarebbe stata concessa, dato che non era mai stata eseguita nessuna condanna a morte nei confronti di una donna in South Carolina.

 Neanche lei ottenne la grazia e i due furono impiccati.

Alla donna fu accordato di morire col suo abito da sposa.

Si dice che le ultime parole di Lavinia siano state:

“Se qualcuno di voi ha un messaggio per il diavolo, dimmelo ora, perché lo vedrò presto.”

La leggenda racconta che il fantasma di Lavinia infesti ancora il carcere e, vero o no, la sua storia e la presunta apparizione fanno confluire molti turisti sul luogo.


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